L’acqua nella S. Scrittura e nel battesimo
La S. Scrittura ricorda sovente l’acqua, presentandola come sorgente di vita. Ciò deriva dall’esperienza che, senz’acqua, la terra diventa un deserto arido e senza vita, nel quale uomini e animali sono votati alla morte.
Per questo l’acqua, in ogni sua forma: sorgenti, ruscelli, fiumi, laghi, e mari, esprime gioia, bellezza, potenza, grandezza e maestà. Altre esperienze positive sono espresse mediante le forme dell’acqua che scende dal cielo: piogge, nevi e rugiada.
L’acqua, però, può assumere anche espressioni paurose e minacciose. La grandine “brucia” come fuoco le piante e i raccolti. Diluvio e inondazioni devastano e distruggono.
Nella vita quotidiana l’acqua è presentata come bevanda freschissima, che disseta e ristora e, infine, come mezzo di pulizia e di purificazione.
Dio Creatore, è anche Signore delle acque, di cui dispone per il bene dell’uomo, degli animali e di tutti i viventi.
Il rapporto fra Dio e le acque è descritto mirabilmente nel Salmo 104. Dio ha creato le acque superiori, dalle quali ricava le piogge, e quelle del grande abisso, dei mari e degli oceani, che pullulano di vita e di mirabili creature. Egli regola con amore, potenza e saggezza tutte le acque, il corso e il flusso dei fiumi.
Impedisce ai mari di sommergere le terre abitate e l’intero paese. La presenza dell’acqua s’intreccia, in vari modi con tutte le manifestazioni e le espressioni della vita umana.
Dio se ne serve per donare, mantenere e far erompere la vita. Fa scendere le acque come benedizione per quanti lo amano e lo servono fedelmente.
Quando Israele pecca gravemente d’infedeltà, si attira la siccità, il cui aspetto appare un castigo per gli empi e l’empietà. Gesù è venuto a portare le acque della vita, promesse dai profeti. Egli è la roccia divina, che colpita al fianco, ha fatto e fa scorrere le acque che dissetano il suo popolo che, nel deserto, avanza nel suo cammino verso la terra promessa.
L’acqua che sgorga dal Cristo è lo Spirito Santo, potenza di vita del Dio Creatore (Gv 7,39). Acqua di Cristo è pure la dottrina di vita portata da lui, Sapienza perfetta del Padre (Gv 4, 10-14. 26).
Alla fine dei tempi le acque indicano la felicità senza fine che scorre nel fiume della Gerusalemme celeste. A loro volta, gli eletti sono condotti dall’Agnello ai pascoli e alle fonti perenni della vita (Ap. 7,17; 21,6).
Il simbolo dell’acqua raggiunge la sua pienezza nel battesimo. Esso effettua la purificazione non del corpo ma dell’anima, della coscienza, dell’intera persona. Lava da tutti i peccati.
Paolo vi aggiunge un altro significato, particolarmente espressivo nel battesimo per immersione. Immergendosi, il battezzato, muore al peccato ed è sepolto con Cristo.Riemergendo risorge con lui alla vita nuova. Infine, il battesimo è visto come un “bagno di rigenerazione e rinnovamento dello Spirito Santo” (Tt 5,5; Gv 3,5), che rigenera e rinnova mediante la vita divina che ci viene conferita.
Gualberto Gismondi